mercoledì 2 febbraio 2011

Una parola a coloro che visitano questo sito

Cara/o amico che ti trovi sul nostro blog. Benvenuto!

La nostra storia comincia verso la fine di novembre del 2010. Raccontiamo le attese e i preparativi prima della partenza per il Campo di lavoro che vivremo a Calcutta nelle case delle Missionarie della Carità, le suore di Madre Teresa.

Il 27 dicembre partiamo da Massagno, un paese del Canton Ticino (Svizzera), e dopo un giorno eccoci in India. Qui i racconti si fanno più intensi, emozionanti, esprimono tutta la nostra sorpresa, le preoccupazioni e la gioia nel trovarci in mezzo ad una simile avventura.

Ora che sono passati due mesi abbiamo deciso di terminare gli scritti.

A coloro che vogliono conoscere il nostro percorso consigliamo quindi di partire dall’inizio, leggendo progressivamente gli interventi che in totale sono quasi cento.

Buona lettura!

lunedì 17 gennaio 2011

La lezione di Suor Laura

Dal campo di Puri
Suor Laura, superiora delle Sisters of Charity di Puri, l'ho incontrata per la prima volta lunedì quando è venuta a cercarmi all'Isophanthi Ashram, il Centro di spiritualità dove pernottiamo. Ci conoscevamo solo via mail per l'organizzazione dell'azione padrinati che la Tre Pini di Massagno ha iniziato a partire dal campo di lavoro del 2004/05.
Le avevo scritto che mi sarebbe piaciuto, venendo a Puri, incontrare i bambini che i padrini di Massagno aiutano con un modesto - per noi - contributo di 150 franchi all'anno importantissimo per la loro formazione scolastica.
Detto, fatto. Martedì mattina viene a prenderci al Centro e ci conduce alla casa delle suore. Seguendo un programma intenso e una tabella di marcia precisa inziamo la visita alle diverse attività e istituzioni che le suore svolgono per i ragazzi e le famiglie dei pescatori e degli uomini risciò, le più povere qui a Puri: preasilo, scuola elementare, scuola per i genitori, scuola per ricamatrici e lavori a maglia, scuola di sartoria. Ogni visita inizia con l'accoglienza e il dono floreale agli ospiti (siamo in otto) a cui fanno seguito danze e canti e dimostrazioni pratiche dell'attività. I ragazzi sono stipati in locali angusti e poco illuminati, seduti per terra su teli di plastica che fungono da tappeto. Suor Laura, con un'abilità da autentico manager, dirige le operazioni; s'intrufola fra le fila dei ragazzi, li sprona e li stimola affinché la presentazione risulti perfetta. Nulla è lasciato al caso e tutto funziona a meraviglia. Siamo esterrefatti per quello che vediamo ed ascoltiamo e godiamo di momenti di intensa commozione (in particolare quando s'inchinano a toccarci i piedi in segno di rispetto e di riconoscenza) e grande gioia. Scattiamo centinaia di fotografie, ma le immagini più belle le conserviamo negli occhi e nel cuore.
Non manca lo spuntino a metà mattinata a base di ottimi dolci confezionati dalle suore e il pranzo nel luminoso e arieggiato refettorio.
Il momento più intenso della giornata è stato l'incontro con i 170 figliocci dei padrinati che Suor Laura ha fatto venire alla casa delle suore con uno stratagemma tanto semplice quanto efficace. La settimana precedente ha ritirato loro il libretto di risparmio della banca (i soldi dei padrinati vengono infatti gestiti dalle famiglie dopo una debita istruzione da parte delle suore) con l'ordine di ritirarlo oggi pomeriggio. Così, dopo il pranzo, il giardino delle suore, sempre curatissimo e con tanti fiori, è stato preso d'assalto dai ragazzi accompagnati tutti da un genitore. Messi faticosamente in fila e scrupolosamente numerati (un semplice biglietto con il numero del padrinato appuntato con uno spillo sul misero vestito) come se partecipassero a una gara sportiva uno dopo l'altro li ho fotografati (i loro bei sorrisi li riservavano comunque sempre al dopo foto!) dopo di che hanno potuto ritirare il libretto di risparmio. Festa e saluti finali con l'ennesima consegna di fiori da parte dei bambini e un regalo da parte delle suore a tutti noi. Ringraziamo con alcuni canti accompagnati alla chitarra da Vittoria.
Sorpresa finale. Fuori dal cancello della casa delle suore ci aspettavano, orgogliosi e vestiti a festa, gli uomini risciò che quest'anno hanno ricevuto dalle suore un veicolo nuovo fiammante, dono che ricevono coloro che si impegnano a seguire un anno di istruzione e di formazione generale. L'anno di scuola, ci dice Suor Laura, li rende più responsabili, bevono di meno e capiscono l'importanza di un comportamento corretto nella vita.
Nuovo spuntino con dolci alla fine di una giornata intensissima e foto di gruppo con tutte le suore che salutiamo con grande commozione ed emozione.
La cronaca è forzatamente lunga perché tantissimi sono stati gli incontri e le attività previste dal programma della giornata diretta magistralmente da Suor Laura che si è prodigata in tutti i modi per accondiscendere al desiderio che le avevo espresso in una mail. Alla fine della giornata sul suo volto si leggeva la stanchezza fisica, ma anche la gioia di averci mostrato quello che ogni giorno le suore fanno con grande spirito di amore e di sacrificio per i poveri di Puri.

Madre Teresa, Padre Mariano, Suor Laura tre persone che hanno saputo soddisfare a pieno la sete (I THIRST) di amore del Crocifisso.
Tre esempi di vita per tutti noi che a fatica riusciamo a rinunciare a noi stessi per dedicarci a chi, vicino a noi, ha bisogno di essere aiutato materialmente o spiritualmente.

La lezione di Padre Mariano

Dal campo di Puri
Domenica 9 gennaio. Giornata dedicata alla memoria di Padre Mariano. Iniziamo con la celebrazione della messa nel suo ex studio che è stato trasformato in un piccolo museo dove sono raccolti i suoi oggetti personali, le onorificenze ricevute e tante bellissime fotografie che lo riproducono con quel suo sorriso sereno e bonario (oserei definirlo anche sornione) che affascinava tutte le persone che incontrava. In quello studio dove, lui vivente, regnava un disordine ordinato c'ero stato più volte; questa mattina la sua presenza era molto speciale. Padre Kurian ha ricordato la sua dedizione totale alle persone che incontrava indipendentemente dalla loro fede religiosa. La sua attenzione era per la persona, per l'uomo soprattutto se povero, ammalato, bisognoso di aiuto, esattamente come Madre Teresa.
Chiediamo perdono al Signore per la nostra incapacità ad amare incondizionatamente l'uomo e intoniamo l'inno di gloria al Dio del cielo incamminandoci verso la cappella dell'ashram dove continuiamo l'eucarestia seduti come il celebrante attorno all'altare.
Letto il Vangelo Padre Kurian ci invita ad esprimere quello che sentiamo dentro.

Sono molto commosso. Faccio presente che sono ritornato a Puri con l'intenzione di andare sulla tomba di Padre Mariano, ma mi sono subito reso conto che il modo migliore per ricordarlo è qui dove ha operato e vissuto, fra la sua gente per la quale ha dato tutto se stesso fino a consumarlo fisicamente. La sua presenza qui è palpabile ed è più importante di ieri grazie alla Comunione dei Santi. Dal cielo infatti intercede presso il Padre celeste e la Madonna Nera di Cestocova, che venerava in modo speciale, per tutti noi, per tutti i "suoi" lebbrosi, per tutti coloro che lo invocano nella preghiera.
La sua vita, fortemente segnata dai quattro anni trascorsi nel campo di concentramento di Dachau durante la seconda guerra mondiale, è un esempio, una lezione forte che non potrò mai dimenticare in particolare perché ho avuto la fortuna di conoscerlo ancora vivente.

Ritorno alla realtà

Questa mattina non vado a Prem Dan a fare servizio nella casa Dono d’amore delle Suore missionarie della carità e nemmeno alla colonia dei lebbrosi di Puri.

Sono a Massagno, lontano seimila chilometri dalle realtà che ho incontrato e vissuto le ultime tre settimane a Calcutta e a Puri.

Faccio fatica a calarmi nella nostra quotidianità mentre la mente e il pensiero sono ancora laggiù in quel mondo di miseria, povertà, indigenza dove ho incontrato anche tanta umanità.

L’esperienza di questo speciale campo di lavoro ha un senso e un valore solo se riesco a trovare Calcutta e Puri qui a casa mia, a Massagno.

Ecco perché sono andato a messa nella chiesetta della Madonna della Salute - non in Casa madre - alle sette e un quarto - non alle sei - alla presenza di una quindicina di fedeli - non di centinaia di suore e novizie con i loro bellissimi canti melodiosi. Via Madonna della Salute era silenziosa e deserta e non rumorosa e caotica come Bose Road.

Ho fatto colazione a casa con Sandra e non con tanti volontari provenienti da tutto il mondo.

Solo soletto sono andato a fare servizio alla Casa anziani Girasole, un servizio di un’oretta e non della durata di una mattinata.

E’ Calcutta? E’ Puri? Credo proprio di sì, anche se le emozioni sono diverse e l’impatto con la realtà del nostro mondo è molto più semplice e non ti dà pugni nello stomaco. E poi fra quindici giorni non dovrò fare le valigie ma potrò continuare questo impegno tutti i giorni.

Chiedo al Signore e a Madre Teresa di aiutarmi in questo impegno.


Apri i nostri occhi, Signore,
perché possiamo vedere te
nei nostri fratelli e sorelle.


Apri le nostre orecchie, Signore,
perché possiamo udire le invocazioni

di chi ha freddo, fame, paura.

e di chi è oppresso.


Apri il nostro cuore, Signore,
perché impariamo ad amarci gli uni e gli altri
come tu ci ami.


Donaci di nuovo il tuo Spirito,
Signore, perché diventiamo un cuor solo e un'anima sola,
nel tuo nome.


Donaci, Signore, un cuore nuovo!


venerdì 14 gennaio 2011

La lezione di Madre Teresa

Dal campo di Puri
Domenica 9 gennaio siamo andati con Padre Kurian a vedere il tempio dedicato al dio Jagannath. Camminando lungo una delle stradine sterrate della citta` vecchia ci siamo trovati di fronte a una scena di una crudelta` raccapricciante che nemmeno a Calcutta avevo visto. Un uomo mezzo vestito di stracci luridi era accasciato a terra sul bordo della strada in mezzo alla polvere e all`acqua davanti all`entrata di un negozio con un nugolo di mosche che lo perseguitava nelle parti basse del corpo in parte scoperte. Aveva dei tremiti strani e sembrava moribondo. Ci fermiamo tutti, Padre Kurian per primo, e rimaniamo increduli e sbigottiti. La strada e` animatissima e nel negozio la gente entra ed esce passando accanto a quell`uomo ignorandolo completamente. Padre Kurian parla con i gestori di alcuni negozi vicini facendo presente la cosa, ma non ottiene soddisfazione alcuna. Pare che l`uomo sia conosciuto anche per consumo di droga e allora...
Madre Teresa in una delle sue magnifiche preghiere dice:
Signore dammi il tuo cuore per passare questa giornata amando ogni uomo anche solo perche` uomo.
Lei se ne sarebbe sicuramente preso cura e avrebbe fatto qualcosa per quell`uomo disperato e disgraziato nello stesso tempo. Invece domenica pomeriggio nessuno si e` occupato di lui. E noi bianchi e stranieri in una citta` santa affollata di gente che si recava al grande tempio induista (vi lavorano 6000 persone e distribuiscono giornalmente 35000 pasti ai pellegrini e alla gente della citta`) poco lontano da quel luogo cosa potevamo fare?
Credo proprio niente, ma Madre Teresa ci ha insegnato diversamente e allora vado in crisi e mi rendo conto quanto sia difficile vivere la carita` e l`amore come li ha vissuti lei.

Un abbozzo di conclusione...

Siamo sempre più vicini alla fine del campo in India.

Antonio, Babs, Seba ed io siamo rientrati da ormai tre giorni. E la quotidianità ha ripreso il suo corso. Chi sul lavoro, chi a scuola, chi a preparare gli esami. Qualche acciacco fisico, ma fa parte del gioco.

Don Paolo, Martina e Simona, Mauro, Sanro e Vitti, che si sono mossi in varie regioni dell’India, si ritroveranno stasera all’aeroporto di Calcutta dove passeranno la notte in attesa del volo che domani li riporterà a casa. Li aspettiamo con impazienza.

In questi giorni ho avuto molto tempo per pensare e con la mente sono sempre laggiù, in India. È stata un’esperienza fortissima, che ci ha proiettati in una nuova dimensione, con odori, rumori e modi di essere ai quali non siamo abituati. Vivo anche un grande sentimento d’ingiustizia: perché c’è così tanta differenza nel nostro mondo, dove c’è che ha troppo e chi non ha niente?

Mi voglio provare in una piccola conclusione.

È stata certamente l’esperienza più sconvolgente della mia vita. Sognata da anni, attesa con un certo timore, dura ma affascinante da vivere. È stato bello viverla assieme: potere confrontare le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri pensieri. Questa esperienza è un segnale molto forte e noi tutti siamo alla ricerca di forti emozioni. Ma vivere a Calcutta, con l’esempio delle suore e di tutti i volontari, è una situazione privilegiata. Sei costantemente richiamato a vivere fino in fondo e con intensità tutti i momenti della giornata.

Sapendo che sei stato a Calcutta, la gente ti guarda con una certa ammirazione. Io invece sono ben cosciente di non aver fatto niente di eccezionale. Casomai mi sembra di aver dimostrato un certo coraggio. Ma la vera forza è quella di chi, nella quotidianità di casa sua, sa vivere tutti i giorni con amore.

La mia speranza, il mio augurio, il mio desiderio, è che riusciamo a vivere nella vita di tutti i giorni quello che abbiamo imparato a Calcutta.

mercoledì 12 gennaio 2011

L'esperienza di Puri

In questi giorni abbiamo potuto visitare le attivita' che padre Kurian e le suore stanno portando avanti nella citta' di Puri. Il loro lavoro e' assolutamente incredibile e necessario. Di seguito, un semplice elenco di quanto stanno facendo.
Colonia dei lebbrosi
Il villaggio e' stato fondato da padre Mariano e accoglie ca. 200 famiglie di lebbrosi. Qui in India, chi e' malato di lebbra, viene allontanato dalla comunita' e deve vivere di elemosina ed espedienti. Anche la sua famiglia e' socialmente condannata. Nella colonia, le famiglie trovano una casa e la possibilita' di lavorare in alcuni laboratori che producono corde di fibra naturale e zerbini di cocco. Per i piu' poveri tra di loro, c'e' la possibilita' di ricevere un pasto e a ca. 200 bambini viene distribuito un bicchiere di latte al giorno. E' da questo bicchiere di latte che la nostra Sezione ha iniziato il sostegno alle opere di padre Mariano e poi alle suore. Il villaggio dispone anche di un piccolo ospedale che puo' contare sulla collaborazione dell'unico medico specialista di lebbra di tutto lo stato dell'Orissa. Altra particolarita' e' un piccolo laboratorio di calzolazio che prepara, con materiali semplici, le calzature su misura per i piedi deformati dei malati.
Beatrix School
La scuola e' stata fondata 30 anni fa da padre Mariano. Oggi accoglie ca. 500 bambini dalla 1. alla 9. classe. Le strutture sono semplici ma decorose Qui l'insegnamento e' gratuito. E' la scuola destinata ai bambini piu' poveri. Molti di loro provengono dalla colonia del lebbrosario.
Ogni inizio d'anno scolastico vengono fatti i controlli medici a tutti i bambini e succede sempre che venga scoperto un qualche caso di lebbra. A questo stadio si puo' curare senza difficolta' e non ci sono problemi. Per i ragazzi che abitano lontano, fino a 200Km... c'e' la possibilita' di vivere qui, come se fosse un collegio dei nostri. E vi garantisco che per loro e' un paradiso!
Da 2 anni, hanno a disposizione una nuova ala con 10 computer, regalo dell'ambasciatore polacco in India. Questi vengono usati dai ragazzi dell'ultimo anno. Padre Kurian ha ottenuto proprio in questi giorni l'autorizzazione per proseguire l'insegnamento con le classi di liceo. per questo, nei prossimi mesi partira' il progetto di ristrutturazione della scuola. Se tutto andra' per il verso giusto, ci saranno ca. 800 studenti! Tenetevi pronti... il progetto costa ca. 210'000 fr.... Qui si va a scuola in divisa (per tanti l'unico vero vestito) e la mattina si canta, tutti incolonnati, l'inno nazionale!
Le opere delle suore
Le suore vivono in citta'. Loro si occupano essenzialmente di educazione su piu' livelli. Abbiamo potuto visitare la loro casa e la scuola. Le suore, in generale, hanno un dono. Tutto quello che hanno e' bello, pulito ed efficiente. Tutto e' colorato, lindo, il giardino e' sempre fiorito, tutto e' al proprio posto. Hanno una forza di volonta' enorme. Attualmente ci sono tre suore, tre novizie e due postulanti.
Dispongono di due scuole. Una si trova nel quartiere dei pescatori. Una situazione difficile da descrivere. Qui la poverta' e' a tutti i livelli, morali e materiali. La scuola si occupa dei bambini dei pescatori. Anche qui ca. 200 bimbi in divisa rossa, seduti per terra, con il quaderno o la lavagnetta, ma tutti entusiasti e disciplinati, orgogliosi di mostrarci quanto hanno saputo imparare con i pochi mezzi a disposizione. Una parte della scuola e' dedicata alle figlie piu' grandicelle di queste famiglie. Per le ragazze che non vogliono piu' andare avanti a studiare o che proprio non possono piu' farlo, le suore organizzano il corso di cucito di un anno. Al termine, le ragazze (al massimo 20 all'anno) hanno in mano un mestiere e una dote per il matrimonio. Insieme al diploma viene loro data una macchina da cucire, di quelle a "manovella", efficacissima, del valore di 60 fr.
La seconda scuola e' all'interno della loro casa. Qui ci sono allievi di famiglie povere e, per le ragazze, il secondo corso di cucito.
Qui si tengono anche i corsi di alfabetizzazione per gli adulti. Generalmente dedicati agli uomini-rischo'. Al termuine dell'anno di scuola, se hanno frequestato con profitto, ricevono il loro bicirischo; del valore di ca. 200 fr. Per molti e' il modo di uscire dalla miseria e poter riuscire a mantenere, forse, la famiglia.
Con le suore abbiamo in corso il "progetto padrinati". Dal Ticino sosteniamo ormai da alcuni anni ca. 170 ragazzi. Con il contributo di 150 fr. all'anno possono studiare e crearsi un futuro migliore. Ogni ragazzo ha il conto personale in banca. Questo serve ad educare tutta la famiglia al risparmio e alla gestione delle risorse. Ogni famiglia ha diritto ad un solo padrinato. Le suore vegliano con occhio attento affinche' tutto proceda per il verso giusto!
Ieri abbiamo potuto incontrare praticamente tutti i nostri "figliocci" ed e' stata una festa emozionante!