venerdì 7 gennaio 2011

Di stampanti e di cipolle

Dubai. Notte fonda in aeroporto, aspettando il volo per Calcutta. Leggo il giornale locale, in inglese, sorseggiando una birra all'Irisch pub. Il giornale italiano che hanno lasciato i giocatori del Milan sull'aereo lo tengo per dopo. Mi colpisce un riquadro nella pagina centrale. Allontano il foglio, il riflesso della luce sulla carta patinata mi impedisce di vedere chiaramente. Leggo. E` il primo contatto con la realta` di Calcutta. Rido da solo, gli altri sono nel localino non fumatori. Tolgo la macchina fotografica dall'astuccio e faccio la foto del riquadro. Finisco la sigaretta e vado dai miei compagni. Incredibile... a Calcutta c'e` un negozio che in cambio di un chilo di cipolle ti da una cartuccia riciclata d'inchiostro per la stampante ma, se di chili ne dai due, te ne danno una originale. Tutto dipendende dal raccolto delle cipolle e dalle piogge. Cadute anche fuori stagione, hanno compromesso i raccolti e quindi, a minor quantita`, i prezzi sono saliti. Le cipolle, insieme al riso, sono alla base dell'alimentazione indiana. L'aumento del prezzo mette in difficolta` molte famiglie. Il governo e' stato chiamato in causa per affrontare il problema con misure appropriate. I miei compagni sorridono a questa storia... ma lo dice il giornale. Apro quello italiano e... nella pagina economica e prima dei problemi della spazzatura a Napoli durante le festivita` natalizie... ecco la conferma. Il prezzo delle cipolle sale oltre le possibilita` economiche di gran parte delle famiglie indiane. Mezza pagina. Vuol dire che il problema c' e`. Tutti rivalutano la proposta del negozio di elettronica di Calcutta. Nel frattempo, il governo indiano ha comperato tonnellate di cipolle dal nemico Pakistan e il prezzo sembra in calo. Lungo la ferrovia, a Prem Dan, per gli abitanti dello slum, il chilo di cipolle costa 70 rupie (ca. 0,50 fr.), piu` o meno il doppio del prezzo normale.

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