giovedì 30 dicembre 2010

30 dicembre 2010

La nostra giornata inizia con una buona azione alla casa Shishubvan con la distribuzione agl'uomini cavallo delle "sportine", dono di Natale dalle suore di Madre Teresa. Vi lascio immaginare la tensione per tenere a bada oltre 500 poveri disperati che attendevano fuori sulla strada il loro turno. Le foto vi descriveranno meglio delle mie parole quanto vissuto, `e stata una "full immertion" in una umanita a noi sconosciuta. L'operazione `e durata fino a mezogiorno.
Con taxi siamo andati al Memorial Victoria, naturalmente anche qui colonne infinite, rinunciamo alla visita e ci portiamo a piedi alla catedrale di St Paul giusto in tempo per vedere gli spazi esterni, perche troppo tardi per entrare a vedere l'interno. Monumenti dell'ultimo dominio inglese, bianchi imponenti di stile vittoriano con elementi di stile indiano e grandi spazzi tutt'attorno. Ci`o significa per noi grandi camminate sotto un sole che si nasconde dietro una cappa d'aria insalubre al limite del tolerabile.
Per respirare un poco ci rechiamo alla famosa pizzeria "Ice and Fire" dove incredibile ma vero si mangia una pizza che fa invidia alle nostre migliori pizzerie e ci dissetiamo con una birra indiana, che porta il nome Kingfisher, eccelente quanto una Tuborg, anch'esa in vendita.
Nuovo taxi per ritornare alla Casa Madre dove ci attende, grande privilegio, la posibilita di assistere alla Messa celebrata da Don Paolo sulla tomba di Madre Teresa. Grande emozione in tutti noi perche la semplicita del luogo puo disarmare anche i piu scettici. Dopo la celebrazione siamo accolti dalla sorella n.3 una delle primissime a seguire Madre Teresa, innamorata degl'italiani, perche ha vissuto un certo periodo anche a Roma. Un'altra consorella bresciana ci racconta la sua vita, entrata nell'ordine nel 1995 ha potuto conoscere Madre Teresa nel suo noviziato.
Ci diamo un po` di liberta cosi` ognuno cerca motivi di visite nelle viuzze di Calcutta. Cadiamo a poche centinaia di metri dal nostro albergo in un quartiere, tanto stretto, quanto oscuro e rumoroso, che osiamo confrontarlo con i gironi dell'inferno, una specie di fabbrica posta in orizzontale, dove ogni bugigattolo `e una sorta di macchina a bracce umane, che ricupera tutti i pezzi di automobili, selezionati pezzo per pezzo secondo la sua specifica (cerchioni, ammortizzatori, ingranaggi del cambio, volanti, fanali, gomme, motori, ecc. ) per un riciclaggio ingrande stile da noi impensabile. Tutto entra in questo quartiere-inferno come materiale da discarica ed esce lustro ed efficiente per essere rimpiegato. Incredibile, la manualita di questa gente. La poverta aguzza certamente l'ingegno.
Poi al margine del quartiere questa postazione d'internet con computer datati, certamnente anch'essi rimontati e aggiustati dove le tastiere sono quel che sono, ma questo `e il bello del nostro viaggio.

Antonio

1 commento:

  1. "Shishubvan"...."Shishubvan"..."Shishubvan" da quando ho letto l'articolo di Antonio questa parola continuava a suonarmi in testa. Non riuscivo però a comprendere il perche mi diceva qualcosa in piu, di particolare.Finche finalmente ho capito: un mio caro amico,nonche collega Danilo Redaelli è proprio venuto li, nella casa Shishubvan due anni fa a conoscere i suoi futuri tre bimbi:Tristan, Nelson e Olivia: tre gemelli, nati tra l'altro pochi mesi prima del mio Alessandro (4 anni) (il potolo!), che avrebbe portato con se per sempre pochi giorni dopo!anche se piccola, è comunque per me un'emozione chiudere gli occhi, immaginare e rivedere gli occhi che consoco, di questi tre bimbi, e immaginare che questo stesso sguardo sia come quello di tutti bimbi davanti voi.

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