domenica 26 dicembre 2010

Da dove bisogna cominciare?

Trentacinque anni fa feci il mio primo campo di lavoro. Il Friuli era stato distrutto da una terribile scossa di terremoto. Mille morti, interi villaggi rasi al suolo. Partimmo una notte d’estate su una Renault bianca a sette posti e arrivammo dopo 15 ore di viaggio a Resiutta, dove avevano un campo gli scaut italiani. Ogni mattina salivamo ad Oseacco per distribuire viveri e vestiti e per organizzare la tendopoli, dove gli abitanti erano costretti a vivere. Partii per fare servizio, parola chiave di ogni scaut adulto. Con il mio contributo volevo anche cambiare il mondo, come è giusto che si proponga di fare ogni ragazzo a vent’anni.

Ora sto per partire verso Calcutta. Certamente meno baldanzoso, meno disposto all’avventura. E con la sensazione che non riuscirò a cambiare il mondo. È vero che quello che faremo sarà la classica goccia nell’oceano, come faceva notare Madre Teresa. È vero che l’oceano ha bisogno anche della nostra goccia. Ma non credo proprio che risolveremo il problema della miseria nel mondo… Penso che l’esperienza di Calcutta ci aiuterà a capire e condividere l’opera delle Missionarie della Carità, il loro messaggio d’amore. Il loro riconoscere la persona di Cristo nel prossimo. In fondo, a Calcutta voglio andare per cambiare me stesso, le mie miserie, i miei egoismi. Forse è da lì che bisogna cominciare per cambiare il mondo?

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