mercoledì 29 dicembre 2010

I colori e gli odori di Calcutta

Calcutta non e` solo una citta`. E' qualcosa di piu`. Molto di piu`. E' un incredibile formicaio che pullula di persone. E' il fabbro che lavora nella sua bottega guardando la strada. Sono bambini sporchi che ti danno la mano e ti chiedono 10 rupie di elemosina. E' l'odore delle pietanze cucinate nelle pentole di alluminio. E' lo sguardo spento di uno che sta scavando con le mani un buco nella strada. E' la pecora che aspetta sul marciapiede legata a un palo. E' l'uomo che sta pompando l'acqua dall'idrante per lavarsi e la donna che con quell'acqua lava i vestiti sul marciapiede. Sono migliaia di persone di ogni razza. E' il suono insistente e tambureggiante dei clacson. E' l'uomo-cavallo con il suo riscio`. Sono 500 cavi elettrici attorcigliati su un palo. E` la tomba di Madre Teresa. E' l'uomo che dorme sul marciapiede e a dieci centimetri dal suo viso sfrecciano le automobili. Sono le canne di bambu` a mo' di impalcatura su cui lavorano gli operai. Sono le strade strette dove tutti vogliono passare. E` l'uomo che cuce con la vecchia Singer. E` l'avventura di attraversare una strada. Sono le Missionarie della Carita` nel loro sari che vanno come angeli per le strade. E' il fumo dei gas di scarico. Sono centinaia di colori e di emozioni che ti colpiscono e non ti lasciano tranquillo. Calcutta e` l'inferno e il paradiso. Calcutta e` terribile e affascinante.

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