mercoledì 29 dicembre 2010

La citta` di Calcutta



Dopo il fallito tentativo di alcuni del gruppo di partecipare alla S.Messa delle 06.00 alla Casa Madre ( qui le suore sono puntualissime e se la S. Messa inizia alle 06.00 le porte si chiudono a quell`ora...) ci siamo ritrovati tutti nella hall dell`abergo alle 10.00 per iniziare la prima giornata completa a Calcutta. La notte e` stata tranquilla per alcuni e meno per altri... nel senso che il traffico in strada c`e` anche di notte!
Abbiamo deciso di arrivare fino al ponte di Rabindra Seto. E` un ponte in ferro che collega le due parti della citta`. In una quasi decisione democratica, abbiamo scelto di andare a piedi, cosi da immergerci il piu` possibile nell`ambiente indiano. Parte del percorso lo avevamo gia` fatto il giorno prima e quindi abbiamo potuto gia` riconoscere certi dettagli che ci erano sfuggiti. Il percorso fino al ponte e` stato un susseguirsi di rumori, voci, clacson, colori, odori e immagini diverse
Ogni strada, ogni angolo ha caratteristiche proprie. La strada principale ingolfata da taxi, buse moto, la strada laterale piena di auto posteggiate, di biciclette e di gente affaccendata, la stradina di quartiere dove si concentrano le varie attivita`, ogni stradina con negozi quasi dello stesso tipo, dove si puo` trovare di tutto. Immaginatevi un centro commerciale dei nostri pieno solo di giocattoli e poi uno solo di ferramenta e pi un altro solo casalinghi e poi di stoffe e vestiti, passando per i tubi di ferro e ogni tipo di ramina.... tutto in scala! Nel senso che i negozi sono piccoli, si, ma sono anche tantissimi!
Il ponte... sembrava quasi un miraggio nella foschia che copriva l`orizzonte, ma ci siamo arrivati. E qui un`immersione completa nella Calcutta che vive l`incontro con la gente che arriva dalla campagna. Dove i contadini portano i loro prodotti e la gente della citta` compra i prodotti . Il mercato dei fiori destinati alle varie divinita`, la frutta di ogni genere e le verdure. Anche qui siamo assaliti da ogni sorta di situazioni e immagini. Il piccolo spaccio, la cucina ambulante, i carrettieri in attesa di lavoro, bambini che aiutano i genitori nelle loro attivita`... Una cosa sopra a tutto questo. Il rumore. Una cacofonia di rombi di motori diversi, di clacson di ogni genere e di voci che entra con forza nella nostra testa e che contribuisce a stancarci. Il lungo ponte e` li e non e` piu` solo un mezzo per passare da una parte all`altra della citta` ma e` anche punto d`incontro, di scambio e di vita. Veicoli e pedoni circolano separatamente, protetti da barriere, ognuno alla propria velocita` (e qui non ci sono radar!).
Molti passano da una parte all`altra con sacchi, materiali o involti di ogni genere sulla testa. Certi si scambiano i carichi a meta`, altri lo attraversano a piccolo passo di corsa, altri ci vivono sopra chiedendo l`elemosina. La vista dal ponte abbraccia la citta` sui due lati. Non si puo` vedere molto, la citta` e` piatta, la foschia e` tanta, ma si immagina cosa si potrebbe trovare addentrandosi in essa.
Alle 3 del pomeriggio dovevamo trovarci dalle suore per il momento della registrazione dei volontari in arrivo. Era ora di tornare e in due gruppi, chi con il taxi, chi con il motorischo`, abbiamo attraversato la citta` in senso contrario. Pensate che sia emozionante andare al luna park? Provate a fare un giro sui motorischo` e poi cambierete idea!
Siamo arrivati puntuali. Altri giovani e meno, sono arrivati insieme a noi. Spagnoli, italiani, coreani... Alcune volontarie "anziane" che da una decina d`anni vengono a Calcutta ci hanno spiegato dove si poteva lavorare e cosa si doveva fare. Ci e` stato detto che non era importante la quantita` di lavoro ma la qualita`. Dobbiamo lavorare con il cuore e con la mente aperta, perche` non saremo noi a dare... noi riceveremo.

Mauro

PS: i PC dell`internet point non sono proprio di ultimo medello... non e` facile caricare le foto...

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