giovedì 30 dicembre 2010

Nella cappella degli angeli di Calcutta

Fare un ora di adorazione nella cappella della casa madre e' qualcosa che ti prende dentro. Tutte le sere alle 6.30, le Missionarie della Carita' si trovano per la recita del rosario e per una mezz'ora di preghiera silenziosa con il Santissimo esposto sull'altare. Dall'esterno provengono rumori assordanti, cosi' che i suoni della strada si mischiano con le voci in preghiera degli angeli di Calcutta, fino a sovrastarle. Si direbbe che il mondo di fuori voglia entrare prepotentemente, per farsi presente all'ostia consacrata.
Tu pensi a tutto quello che e' successo nella giornata, alla migliaia di volti incontrati, alle persone che sono fuori a vivere sul marciapiede, ai tuoi famigliari lontani 10'000 chilometri, agli amici che avrebbero voluto essere li' e che ti seguono con il pensiero e con la preghiera.
L'ostia e' sull'altare, sorvegliata a vista dalle suore che non la lasciano un attimo con lo sguardo. In un angolino, accanto alle consorelle, c'e' anche a statua di Madre Teresa in preghiera, che a tratti sembra quasi vera. Una bambina gioca a nascondino tra i fedeli, dall'atrio della casa proviene lo scrosciare dell'acqua versata per pulire un pavimento.
In mezzo a tutta questa vita, l'ostia consacrata sembra quasi prendere forma, diventare il Cristo fattosi carne.
Allora e' piu' facile affidargli i tuoi cari, le miserie del mondo, le tue gioie e le tue pene. E sentire che Lui ti accompagna lungo le strade.

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