mercoledì 1 dicembre 2010

I contrasti e la letizia

Da qualche tempo sto leggendo interviste con Madre Teresa o libri che parlano della sua opera in tutto il mondo. È un modo per prepararmi al soggiorno a Calcutta.

Sabato scorso mi trovavo ad Hergiswil, un’amena località sul lago dei Quattro Cantoni, per un concerto con il Coro Santo Stefano di Tesserete. La nostra esibizione era inserita in una serie di manifestazioni per l’inizio dell’Avvento. Attrazione principale era il classico mercatino di Natale, che richiama visitatori anche da molto lontano.

Le letture di Madre Teresa e quello che stavo vivendo mi hanno dato lo spunto per due riflessioni.

La prima è all’insegna del contrasto. Non sto a descrivervi l’ambiente dei mercatini di Natale, lo conoscete tutti. Personalmente non mi piace. Probabilmente è quanto di più distante da quello che ci aspetta a Calcutta. Tra Hergiswil e Calcutta, credo che le differenze siano enormi, stridenti, forse difficili da comprendere. Mi sembra che ci muoviamo su degli estremi opposti. Ricchezza e povertà. Cura del corpo e cura dell’anima. Ordine e confusione. Colore e grigio. Superficialità e essenzialità. Profumo e puzza. Freddo e caldo. Vestiti eleganti e stracci addosso. Luci e ombre. Salute e malattia. Cibo e fame. Pulizia e sporcizia. Credo che potrei continuare questa lista all’infinito. Tra l’altro mi è venuto in mente un bel film degli anni Settanta girato – mi sembra – proprio da queste parti: “Pane e cioccolata”, che aveva per protagonista Nino Manfredi. Parla anche lui un po’ dei contrasti. E degli uomini. È da vedere.

La seconda riflessione è un flash che mi è venuto mentre cantavamo il corale di Bach “Jesus Bleibet meine Freunde”. Le parole sono in tedesco, ma ora le traduco in italiano perché vi ho trovato lo stesso messaggio che trovo nel pensiero di Madre Teresa. “Gesù è la mia letizia, la consolazione e l’essenza del mio cuore. Gesù guarisce tutte le sofferenze, egli è la forza della mia vita. È gioia e luce per i miei occhi, è tesoro e delizia per la mia anima. Perciò non lascerò mai che si allontani dal mio cuore e dal mio sguardo.” Le ha scritte Bach, o chi per esso, nel 1600. Ma sono convinto che se le avessero attribuite a Madre Teresa, nessuno se ne sarebbe accorto!

1 commento:

  1. La tua prima riflessione é un po il tema del nostro natale scout di quest'anno: ogni branca rifletterà su come viene vissuto il natale in un continente per evidenziarne le differenze...e i contrasti. Queste riflessioni ci aiuteranno a capire meglio qual é il vero valore di questa festività.
    Io non ho niente contro il natale "europeo", anzi mi piacciono le luci, i regali e il pandoro. per me é da sempre una festa speciale in cui ho la possibilità di stare insieme con i parenti che durante il resto dell'anno non ho l'occasione di vedere.
    L'altro giorno pero ho avuto un pensiero simile al tuo ma riguardo al Capodanno, che é una festività che mi agita sempre (come se il bilancio del primo gennaio determinasse l'andamento dell'intero anno). Per questo l'idea di festeggiare l'anno nuovo a Calcutta, e non in qualche luogo scintillante a Lugano, mi rende felice: invece dei soliti "buoni propositi mentali" che mi faccio velocemente prima di passare a spumante&Co, il pensiero di essere laggiù mi sembra davvero l’occasione per iniziare l'anno nuovo nel migliore dei modi.

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