venerdì 31 dicembre 2010

Chai e moto-riscio'

Questi indiani sono formidabili: la loro cultura mi e' sempre piaciuta, prima su libri e film, e ora ne ho la conferma. Appena arrivati a Calcutta, la prima cosa che mi ha colpito non e' stata la miseria, che C'E', ma la dignita' della maggior parte di loro: sono poveri,alcuni poverissimi, ma piuttosto che chiedere l'elemosina fanno i lavori piu disparati. I ragazzi si lavano in gruppo sul ciglio della strada, gli uomini hanno officine di ogni genere o se non hanno i soldi neppure per quella lavorano sul marciapiede, le donne con i loro fornellini preparano pasti per gli operai. Basta rivolgere loro un sorriso perche' siano cordiali e amichevoli.
Ieri pomeriggio siamo andate a fare shopping ed e' stato incredibile: ci hanno fatto togliere le scarpe e sedere sui tappeti, hanno fatto portare il chai (the' nero con latte e speziato...buono!) e hanno tirato giu dagli scaffali meta' negozio (secondo me sono ancora li a riavvolgere tutti i sari che ci hanno mostrato).
Per spostarci, quando siamo di fretta o diventa scuro, prendiamo uno dei vari mezzi di trasporto che corrono e clacsonano per le vie di Calcutta: il mio preferito e' il moto-riscio, che fra tutti e' il piu folle e spericolato. Abbiamo scoperto un trucco: se si offre una sigaretta all'autista quello impazzisce dalla felicita. Uno e' sceso dal suo veicolo per mostrare a tutti gli altri indiani circostanti che stava fumando una Malboro, un altro, che prima guidava burbero, si e' fermato nella sua corsa pazza perche' gli accendessi la sigaretta, si e' illuminato d'immenso, ha acceso tutte le lucine del suo riscio (kitchissime) e la radio con su musica indiana e siamo ripartiti piu luccicanti di un albero di natale. Un ultimo invece, se non era gia' sordo a causa del rumore assordante dei clacson, lo e' diventato ieri sera per le nostre urla: oltre ai numerosi rischiati incidenti, ha finito la sua folle corsa con un inchiodata a due centrimetri dal muso di un cane. Una Malboro ha ridato un po di colore al povero indiano, abituato si al traffico spaccatimpani di Calcutta, ma non al grido sincronizzato di quattro svizzere terrorizzate.

Nessun commento:

Posta un commento