lunedì 10 gennaio 2011

Cos'e' cambiato?

Ecco che inevitabilmente, alla fine del campo, arriva la fatidica domanda: "Che senso ha avuto il mio servizio?" Abbiamo portato alle suore soldi e materiale vario ma fin dall'inizio sapevamo che non era possibile migliorare la difficile realta' di Calcutta. La nostra e' stata proprio una goccia nell'oceano, senza cui l'oceano sarebbe piu vuoto ma che assolutamente non fa la differenza: le persone che abbiamo aiutato continueranno a soffrire, ad avere fame, a vivere nella sporcizia, ad essere malate come e piu di prima.
Allora qual e' il senso?
Ne abbiamo discusso fra di noi ieri sera e forse delle parole-chiave del campo potrebbero essere "continuita" e "cambiamento personale". Venendo a Calcutta, allo stesso modo degli altri volontari e delle miriadi di donne che diventano suore missonarie della carita', abbiamo continuato l'opera meravigliosa di Madre Teresa che oggigiorno a raggiunto dimensioni enormi (sedi sparse in tutto il mondo, moltissimi nuovi arrivi nell'ordine, ...) anche grazie al contributo e all'aiuto dei volontari. In queste due settimane ho infatti notato che appena partiva un gruppo di volontari subito ne arrivava un altro altrettanto numeroso e desideroso di aiutare il prossimo.
Ma per me il vero senso del campo e' il mio cambiamento personale: sono convinta che un'esperienza come quella che ho vissuto queste due settimane non possa non cambiare il mio modo di vivere e di percepire la vita. E' come se avessi piantato dentro di me un seme che non potra' non germogliare...torno a casa con una grande ricchezza e spero di poter continuare il mio servizio anche in Svizzera perche', anche se qui a Calcutta e' piu visibile, la poverta' esiste dappertutto.

Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza indimenticabile: la mia famiglia, Sandro che ha organizzato questo campo e soprattutto tutto il gruppo con cui ho vissuto e condiviso queste due settimane. GRAZIE.
E arrivederci Calcutta...non addio.

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