domenica 2 gennaio 2011

Epifania con i ragazzi di strada

Domenica 2 gennaio, ore 11.30



Oggi in India e` festa dell`Epifania e noi decidiamo di festeggiarla in un modo diverso da quello di tutti i giorni. Con tutto il gruppo ci rechiamo a Nabo Jibon, dopo la messa delle sei in Casa Madre, guidati da un volontario spagnolo (Joseph credo che si chiami), la casa di accoglienza dei ragazzi e degli adulti andicappati fisici gestita dai Fratelli missionari della carita`, l`ordine maschile delle Sore di Madre Teresa. La domenica i fratelli aprono i cancelli ai ragazzi di strada del quartiere. Oggi ce ne sono 193, fra i quattro e gli otto, nove anni scelti rigorosamente dal superiore della casa che fa il giro del quartiere alle cinque del mattino per individuare quelli piu` bisognosi di aiuto.

Prima operazione: lavaggio. A gruppetti di tre o quattro si avvicinano al lavatoio. Si spogliano, non tutti perche` alcuni sono molto pudichi, e poi procediamo a lavarli alla maniera indiana. Sono sporchi all`inverosimile. Lo sporco e` talmente penetrato nei pori della loro pelle che e` difficile distoglierlo. Facciamo quello che possiamo; parecchi di loro presentano delle ferite ai piedi, alle ginochia, sulle gambe e le braccia e non e` possibile pulirli come si deve perche` peggioreremmo la situazione. Comunque si tratta di un`operazione importante per loro, il sapone per lavarsi lo usano certamente solo la domenica quando hanno la fortuna di essere scelti per entrare in questa oasi di pace e di serenita`!

Dopo il lavaggio, un`oretta di gioco con i volontari presenti; piu` che di gioco si tratta di coccole che denotano il loro estremo bisogno di un contatto fisico con persone che vogliono loro bene: una carezza, una stretta di mano, un sorriso, un saluto, coccolarli fra le braccia o porli cavalcioni sulle spalle, ma non si riesce ad accontantare tutti! Vorremmo documentare con degli scatti fotografici questi momenti belli e significativi, momenti di serenita` e di allegria, ma il superiore della casa non e` d`accordo e piu` volte ci riprende obbligandoci a mettere la macchina fotografica nel sacco.

Per noi volontari pausa per il te e i biscotti. Quando ridiscendiamo nel cortile dove sono radunati i ragazzi, li troviamo allineati in due lughe file, seduti per terra ad aspettare il pranzo: riso, patate in umido con molto sugo, un uovo sodo e un bicchiare d`acqua. Hanno una fame da lupi, la maggior parte di loro ci chiede due mestoli di riso, ma la razione ne prevede uno solo! Evidentemente niente frutta e niente dolci. Mi si stringe il cuore pensando a quello che i nostri bambini a casa, ma anche noi adulti, abbiamo l`immensa fortuna di avere sulla tavola. E un altro nodo alla gola mi viene guardando il cancello oltre il quale numerosi ragazzi come questi non hanno potuto entrare ed hanno la medesima fame di cibo e di amore. Uno di loro riesce ad eludere la sorveglianza del custode, corre e si mette seduto dove prima c`erano i suoi compagni piu` fortunati nella speranza di ricevere qualcosa, ma inutilmente e dopo qualche minuto si rialza e triste se ne va a mendicare sulla strada come tutti giorni. Ma il Signore e` buono e per lui e tanti altri si manifestera` in un`altra Epifania.

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