martedì 4 gennaio 2011

Infrastrutture ed ecocentri...

Calcutta e` grande, Calcutta e` vecchia, Calcutta e` nuova, Calcutta e` diversa in ogni strada.
In poche decine o centinaia di metri le situazioni possono cambiare, in meglio, ma soprattutto in peggio. Le vie principali sono poche. Qui ci sono gli edifici piu` grandi. Dietro a questi magari delle palazzine d`abitazione recintate e poi, come a riempire i vuoti e comunque, sulle strade secondarie e sui vicoli, si affacciano vecchi palazzi, edifici e casette fatiscenti che possono risalire all`epoca coloniale. Lo sviluppo edilizio si sta realizzando in direzione dell`aeroporto.
Le infrastrutture sono carenti, la loro manutenzione anche. Chilometri di cavi elettrici e telefonici sono appesi ai lampioni delle strade o alle facciate delle case. Le cabine di trasformazione servono da tetto per spacci di cibo o altre attivita`, gli armadi delle centraline telefoniche e i quadri elettrici di distribuzione secondaria lungo le strade sono quasi sempre arrugginiti, e in generale, in stato pietoso e/o usati come ripari per fare i propri bisogni. Alcuni scavi che abbiamo potuto vedere, ci mostrano che anche sotto terra le cose non sono messe meglio... anzi. Oserei dire che gli operai delle aziende tipo "AIL" o "SWISSCOM" sono dei veri geni! Li abbiamo visti all`opera con certi mezzi...
Da quello che abbiamo potuto vedere e capire, anche nel nostro albergo, l`indiano non ha una grande propensione per i lavori di manutenzione corrente e, tanto meno, per quella straordinaria. Cosi`, con l`aiuto dello smog, tutto si confonde in una vasta tonalita` di "colori" che vanno dal grigio chiaro al nero piu` cupo. A volte, poco si intravvede dei colori originali. Senza contare che anche il clima, con le piogge monsoniche, ci mette del suo.
Anche l`acqua viene distribuita in modo differente a seconda dei quartieri. Ci sono quelli con l`acqua corrente nelle case, quelli che ce l`hanno nelle case e nelle "fontane" pubbliche e ci sono quelli che hanno solo delle pompe a mano nelle strade (avete in mente la pompa dell`acqua nella fattoria dei cow boys? ecco, quella). Quindi la mattina, andando da una parte o dall`altra per i nostri servizi, oppure esplorando la citta` nei momenti liberi del pomeriggio, assistiamo a riti di lavaggio collettivo di corpi, panni, stoviglie,... e al riempimento di ogni genere di contenitori, perfino di otri in pelle... per portasi l`acqua in casa. E poi ci sono i luoghi in cui l`acqua viene portata con dei camion cisterna di colore giallo, con la scritta "SERVIZIO ACQUA POTABILE". Sia chiaro: in qualunque modo l`acqua vi arrivi in casa o in albergo, non bevetela. Per noi non e` certamente potabile e qualche dubbio l`abbiamo che lo sia anche per loro.
I motivi? Tutte le fognature si riversano nel grande fiume Hugli, un ramo dell`ancora piu` grande Gange. Le fognature sotto le strade sembrano essere in pessime condizioni. In gran parte dei quartieri, molte delle acque di scolo di cucine e simili finiscono direttamente nelle canalette lungo i marciapiedi e sulla strada finisce praticamnte tutta la spazzatura che viene prodotta. Oltre alle abitazioni ci sono centinaia, migliaia di piccole rivendite di cibo, banchetti di frutta e verdura, chioschi,... la gente qui vive nelle strade e tutto resta sulle strade. Fino ad oggi non abbiamo visto un solo cassonetto o cestino pubblico dei rifiuti. Cosi la falda e` sicuramente inquinata.
Ci abbiamo messo un po` a capire cosa succedeva con la spazzatura. Siamo arrivati a Calcutta ormai a mattina inoltrata e quindi i marciapiedi e i bordi delle strade erano gia` invasi dai rifiuti, la mattina seguente non ci abbiamo fatto caso, ma poi abbiamo osservato che si, la mattina le strade e i marciapiedi sembravano, o erano piu`, puliti, ma agli angoli di certe strade c`erano mucchi di immondizia di ogni genere.
Ecco cosa succede... piu` o meno tutti scopano davanti alla propria porta e riversano la sporcizia nella canaletta del marciapiede o l`appoggiano in un mucchietto contro la facciata delle case. Un addetto, regolarmente senza una divisa, con ciabatte ai piedi e vestiti malconci addosso, passa con una specie di carretto/cassonetto e raccoglie questi mucchi. A seconda del quartiere, della strada o di un`altra situazione di cui non siamo a conoscenza, trasporta e riversa poi quanto raccolto in punti stabiliti. Qui, dopo un certo tempo, probabilmente determinato dalla dimensione del mucchio, arriva una squadra che carica i rifiuti a mano su di un camion oppure, sempre per i motivi di cui sopra, se il centro di "raccolta" e` importante eseguono il lavoro con un trax. Non viene fatto nessun tipo di riciclaggio a monte. Il riciclaggio si fa alla fine del ciclo. Su questi mucchi vediamo all`opera i riciclatori. Persone che con in mano un sacco raccolgono carta, pet, metallo, legno... vivendo di questo. Stamattina, seguendo uno di questi netturbini, abbiamo scoperto una strada destinata ad immondezzaio. C`erano i camion, il trax, ma anche le capanne fatte di plastiche e altro materiale in cui vivono i riciclatori. Il dubbio era che anche i netturbini vivessero li. In questo caso, c`erano almeno due famiglie complete indaffarate nella raccolta separata mentre il trax caricava i camion.
Qui si separa quasi tutto quello che e` riusabile in un modo o nell`altro. Qui i rifiuti fanno sopravvivere, pur nella miseria, intere famiglie.

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