lunedì 3 gennaio 2011

E` stato bellissimo prima lavare, poi giocare e infine dare il pranzo a 190 bambini della strada in un sobborgo a nord di Calcutta. A Nabo Gibon. Erano in condizioni pietose, ma contenti. Ogni domenica mattina il frate fa il giro e li raccoglie, gia` facendo selezione tra i poveri normali, i meno poveri e i piu`poveri... ( anche tra i poveri ci sono le categorie). Dovevate esserci solo per vedere con che gioia si facevano lavare nella fontana! Solo che... dopo si rimettevano i vestiti laceri e sudici. Ma non ci sono altre possibilita` per loro. Per il pranzo si sono messi su due lati del cortile, accovaciati, noi siamo passati con i secchi a distribuire riso, salsa churry con patate, uovo in pastella e un bicchiere d`acqua. Ma sapete cosa facevano? Prima volevano solo un po` d`acqua nel bicchiere, la versavano nel piatto per risciacquarlo e poi la gettavano. Solo a questo punto potevamo servire il pasto. Il bello era che i piatti di alluminio e di sagex erano pulitissimi! Altri non volevano il bicchiere blu ma rosso o viceversa. Persino i piu` piccoli avevano le loro esigenze. Era uno spettacolo emozionante, tutti, con tecnica esperta, si portavano il cibo alla bocca con la mano. Un coro di voci indisciplinato ma gioioso. Al termine, come loro si sono alzati, sono arrivate decine di corvi a beccare tutto quello che era caduto in terra, velocissimi, prima che noi potessimo ritirare tutti i piatti e imbracciare le scope... questo dava il senso anche del posto in cui ci trovavamo. Una zona dove la fogna a cielo aperto scorre lungo i due lati delle strade. Il centro dei frati dell`ordine di Madre Teresa e` davvero un isola di pulizia, ordine e pace in un mare di poverta` materiale ed umana. Quando siamo arrivati, le strade erano piene di uomini senza occupazione, intenti a chiaccherare o persi con lo sguardo lontano. Da parte mia ho letto un senso di rassegnazione e disperazione. Chi lavorava non faceva un gran che: piccoli spacci alimentari e generali, riciclaggio del ferro, riparazioni, sartoria, il tutto in bugigattoli con il canale di scolo che passa davanti alla porta. Qui di auto e moto ce ne sono molto poche. Nelle strade, disastrate, circolano pochi bus scalcinati, biciclette, rischio` a pedali e la merce viene portata quasi tutta sulla testa e con i carretti.
A Nabo Gibon ci sono una quarantina di giovani e adulti andicappati mentali. Loro vivono in un paradiso. Fuori sarebbero condannati a morte in poco tempo in quanto praticamente nessuno si occuperebbe di loro. Alcuni dei bimbi che abbiamo lavato erano talmente sporchi che avremmo dovuto lavarli con spazzole di sagina per renderli presentabili. Altri avevano ferite alle mani, alle caviglie o ai piedi che erano infette, anche molto. Dopo il lavaggio sono stati medicati da un addetto. Ma e` solo un palliativo. Quando queste ferite si infettano tanto, poi tutto l`arto ne risente e ci vogliono mesi prima di ricuperare oppure... potete immaginarlo. Il risultato di queste ferite lo abbiamo visto a Prem Dan, dove stiamo come base di lavoro.
Li abbiamo guardati uscire dal cortile, loro fortunati, mentre altri non avevano avuto il diritto di entrare...

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