venerdì 7 gennaio 2011

Nelle strade di Calcutta

Muoversi nelle strade di Calcutta e' veramente un'avventura. Piu' divertente che un viaggio in ottovolante, piu' emozionante che un giro con gli autoscontri. Solo che qui sono macchine vere. Visto che dobbiamo far capo ai mezzi pubblici (comunque mai e poi mano uno di noi oserebbe guidare in questo traffico) li abbiamo provati quasi tutti. Queste esperienze ci hanno permesso di definire la gerarchia dei mezzi di trasporto a Calcutta.

In testa a tutti sta il metro'. Pare sia veramente bello, moderno, efficiente. Pare pero' che sia anche molto caro e quindi lo usino in pochi. Non e' sull'itinerario dei nostri spostamenti abituali.

Sotto al metro' sta il tram. Funziona ancora ad elettricita', con il pantografo, come i bei vecchi tram di una volta. Sferraglia nel centro della citta', per esempio sotto casa nostra, e non ho usato a caso il verbo, perche' a volte il rumore di ferraglia e' infernale. Ce ne sono di moderni, con le vetrate panoramiche come il trenino dei ghiacciai, ma anche di antiquati, risalenti certamente al tempo della dominazione inglese e magari anche prima...

Nello scalino inferiore sta il bus. Quasi tutti sono di marca Tata, la fabbrica indiana di automobili. Tutti invece sono scassatissimi. La persona chiave di questo mezzo e' il bigliettario. Aiuta il guidatore nelle manovre per districarsi nel traffico. Picchia violentemente sul retro del bus per segnalare se fermarsi, se piegare a destra o a sinistra, se ripartire. Ha un'abilita' circense nel saltare sul mezzo in corsa. Si infila le banconote tra le dita per velocizzare i pagamenti. Non ci e' ancora chiaro come riesca ad incassare quando e' il momento di massimo traffico, e i passaggeri penzolano fuori dalla porta. Un viaggio in bus e' decisamente buon mercato. Si puo' attraversare la citta' per 6 rupie (circa 12 centesimi di franco...).

Eccoci ora al taxi. Tutti i taxi sono gialli e costituiscono circa il 60% delle automobili in circolazione a Calcutta. Possono ospitare sino a 5 passeggeri ed e' imperativo, prima di salire, contrattare il prezzo del viaggio. Il problema e' che non tutti i taxisti conoscono la citta' cosi' bene da soddisfare le richieste dei passeggeri e non si e' mai sicuri di arrivare al punto giusto... Divertenti sono gli altarini con le divinita' indu' che ogni tassista ha sistemato sul suo mezzo. Quella che abbiamo visto piu' frequentemente rappresenta un elefante. I tassisti di Calcutta provano un piacere perverso nel suonare il clacson in qualsiasi momento del giorno e della notte e in ogni situazione di traffico.

Piu' in basso del taxi c'e' il moto-riscio'. Una specie di furgoncino Ape, dove invece del ponte c'e' una cabina nella quale siedono i passaggeri. I piu' temerari possono sedersi anche accanto al guidatore. E' uno spettacolo unico. Il moto-riscio' si infila in tutti i buchi che trova e non ha paura di nessuno, i suoi passeggeri si sentono veramente al centro del traffico. Viaggia a pochi millimetri da bus e camion e permette di respire gas di scarico a pieni polmoni.

Scendendo ancora nella graduatoria troviamo la bici-riscio'. Un comodo sedile dove ci possono stare sino a due persone tirato da una bicicletta. bello per tratti corti, nelle vie piu'strette della citta'. Qui e' ancor piu' difficile spiegare al guidatore la propria meta, anche perche' quasi nessuno conosce l'inglese. L'avventura e' allora ancora piu' interessante. Hanno degli specchietti retrovisori che, per come sono messi servono solo da decorazione. Si fanno riconoscere con una trombetta: quando la pompetta e' rotta, viene rimpiazzata con una bottiglietta di plastica.

Gli ultimi tra gli ultimi, gli sfigati, sono sempre loro, gli uomini-cavallo o riscio' men, come amano definirsi. Vanno lungo le strade a piedi nudi e si fanno riconoscere con il suono di un campanello. Pare che questo mezzo di trasporto, quasi disumano, sia in uso solo a Calcutta, le altre citta' indiane l'hanno eliminato. E' comunque pur sempre un modo per sfamare alcune migliaia di persone e allora nessuno usa abolirlo.

Si dice che i conducenti di Calcutta siano i migliori di tutta l'India. Li abbiamo visti fare delle cose impressionanti e non facciamo fatica a crederci. A loro favore sta comunque il fatto che finora non abbiamo visto il benche' minimo incidente. La regola principale, degli automobilisti e' quella di mantenere sempre la stessa direzione, senza fare scarti improvvisi. Qualcuno, prima o poi lasia la precedenza. I pedoni che vogliono attraversare, invece, devono fidarsi ciecamente degli automobilisti: non accellerare o rallentare e mantenere il sangue freddo. Prima o poi ti schivano.

Un'ultima annotazione. Le religioni principali dell'India (induismo e islam), proibiscono l'alcol. Forse e' anche per questo che in citta' ci sono cosi' pochi incidenti?

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