martedì 4 gennaio 2011

Il corpo sofferente di Cristo.

Seba l'ha imboccato perche' da solo non riusciva a mangiare. Fatica a reggersi in piedi. E' talmente magro che sotto la pelle si riconoscono le ossa. Il piede sinistro, piu' corto del normale, e' fasciato e la benda e' macchiata di sangue. Si capisce che gli mancano le dita. Nelle gambe ha alcune ferite aperte sulle quali vanno a posarsi le mosche.
Mauro ha preso il Vita Merfen e glielo ha spalmato sulle piaghe. Poi, in due, l'abbiamo sollevato (pesava si e no 30 chili) e l'abbiamo portato nel dormitorio. L'abbiamo coricato, gli abbiamo messo addosso una coperta e l'abbiamo accarezzato. Lui ci ha risposto con uno splendido sorriso.
Mi sono allora venute in mente le parole di Madre Teresa che avevo letto ieri sera: "Quando ci occupiamo del malato e del bisognoso noi tocchiamo il corpo sofferente di Cristo e questo tocco ci rende eroici: ci fa scordare la ripugnanza e le tendenze naturali che sono in noi."

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