L'eucarestia mette loro le ali tant'e' che molti - a giusta ragione - le chiamano gli angeli di Calcutta.
Stamattina eravamo circa 250 nella cappella delle suore, che si trova proprio al primo piano della Casa Madre, sopra la tomba di Madre Teresa. Quando siamo arrivati, alle 6 meno 10, loro erano gia' li' in preghiera da un'oretta. Una cinquantina le Missionarie della Carita', con il sari bianco bordato di blu, e un centinaio le novizie, con il sari tutto bianco e un giacchettino blu, perche' al mattino fa freddino.
Ieri sera, dopo la messa, si sono disposte tutte sui terrazzi che si aprono sulla corte interna della Casa Madre e hanno cantato il benvenuto alla superiora, di ritorno da un viaggio durato un mesetto. Noi eravamo al pianterreno, loro sporgevano sopra alle nostre teste che quasi quasi sembravano in uno stadio, da tanto cantavano con trasporto. Assieme a loro abbiamo gustato questi momenti di gioia intensa.
Dicevo della messa di stamattina... assieme alle 150 suore eravamo anche un centinaio di volontari. Il miracolo di Calcutta e' anche vedere andare a messa e pregare questa gente che proviene da tutto il mondo: un pezzettino di chiesa universale.
"Se davvero amate Gesu' nelle'Eucarestia, vi verra' spontaneo trasformare quell'amore in azione. Non e' possibile separare queste due cose: l'Eucarestia e il povero." Sono parole di Madre Teresa che ben illustrano la centralita' dell'Eucarestia nella vita delle sue suore.
Ma basta semplicemente osservare il loro sguardo durante l'adorazione, per un'ora fisso sul tabernacolo. E' certamente lo stesso sguardo che portano sul povero, perche' anche il povero e' Cristo.
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