lunedì 3 gennaio 2011

Le scarpe di Radju

Radju e' l'uomo-cavallo che incontriamo spesso fuori dal nostro alberghetto. Viene a salutarci, offre i suoi servizi, ci fa attraversare la strada. Parla in bengali e quindi capiamo pochissimo di quello che vuole dirci. Stamattina era particolarmente eccitato. Ci mostrava i suoi piedi, se li toccava tra le dita e faceva segno verso un punto della Rippon Street. Gli abbiamo fatto capire che l'avremmo seguito e allora ci ha preso per mano e ci ha condotto davanti a un negozio di scarpe. Uno di quei negozietti come qui ce ne sono a migliaia, un vano senza porta di pochi metri quadrati che da' dirattamente sulla strada. C'erano delle belle scarpe, custodite in un armadietto di vetro. Lui ne ha subito addocchiato un paio e le ha provate. Un tipo di sandali neri, in pelle. A noi sembravano un po' grandi, gli abbiamo detto "to big", ma Radju aveva gia' deciso che quelle dovevano essere le sue. Restava l'incognita del prezzo: avremmo potuto permetterci la spesa? Quando il commerciante ci ha chiesto 300 rupie (circa 6 franchi), abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo e subito abbiamo allungato le banconote.
Radju e' tornato al suo riscio' felice come una pasqua. Oggi e' certamente l'uomo-cavallo con le scarpe piu' belle di tutta Calcutta.

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