sabato 1 gennaio 2011

Le donne a Prem Dan: il potere di crema e smalto

Calcutta, 1 gennaio 2011, 13.30

Buon anno a tutti!
Ieri sera volevamo andare a mangiare qualcosa in un bel ristorante di Park Street (una strada in stile quasi occidentale) ma e' stato impossibile: un fiume di gente aveva invaso marciapiedi e strade, tutti i ristoranti e bar sfoggiavano code lunghissime all'entrata ed era praticamente impossibile trovare qualcosa di libero. Dopo piu' o meno un'ora di lotta per raggiungere la fine di Park Street (cambiare direzione di marcia e tornare indietro era un attimo azzardato!), siamo riusciti a tornare a Sudden Street - la strada dove alloggia la maggior parte dei volontari - e a cenare. Poi alcuni di noi hanno aspettato la mezzanotte in un ristorante spagnolo (un bugigattolo di 3m x 10m) ad altri volontari, ad una chitarra e ad una batteria... e' stato mitico! Subito dopo il brindisi di mezzanotte con un succo di mela frizzante siamo pero' rientrati in albergo: la sveglia avrebbe suonato di li' a poche ore!

Oggi abbiamo lavorato per la 2a volta a Prem Dan. Non posso spiegare i dettagli del lavoro degli uomini nel reparto maschile, ma posso scrivere qualcosa sulla routine (beh, mi permetto gia' di chiamarla cosi' anche se l'abbiamo vissuta solo due volte!) del reparto femminile.
Prima di tutto si fa il bucato, si disfano i letti, si puliscono i pavimenti delle stanze e si rifanno i letti. Poi si distribuisce il chai e si chiacchiera un po' con le signore... Piu' o meno verso le 10.00-10.15 c'e' la pausa per i volontari:chai, banane e biscotti per tutti. Poi resta circa un'ora da occupare prima del pranzo, dove noi ci dedichiamo alla cura del corpo delle donne (crema per il corpo, olio per i capelli e smalto per unghie luccicanti).
Oggi abbiamo anche improvvisato una piccola festicciola in onore del nuovo anno: la radio e' stata accesa a tutto volume e alcune hanno subito iniziato a ballare o a battere le mani. L'atmosfera e' diventata immediatamente festosa: chi si scatenava in danze, chi invitava gli altri a ballare, chi teneva il tempo con tamburelli, mani o piedi e chi invece si limitava a guardare divertito.
E' cosi' l'ora di pranzo e' arrivata in un batter d'occhio. Dopo aver mangiato si va a letto a riposare: alcuni di noi aiutano le donne in questa operazione mentre le altre si occupano di lavare piatti, tazze e posate.
Oggi le suore ci hanno offerto anche il pranzo: spaghettini alle verdure, coniglio (era davvero coniglio???mah.... cmq non era pollo.... e le altre alternative sono state scartate per principio... !), patate e mela.
Oggi pomeriggio, dopo aver riposato un po' (per alcune di noi ci sara' una seconda/terza capatina al New Market :-) ), andremo a consegnare alle suore i vestiti per i bambini che abbiamo portato dal Ticino.

E' incredibile come oggi sia stato tutto gia' piu' "facile" rispetto a ieri: qualche viso famigliare, certi ritmi e lavori gia' acquisiti rendono il resto meno difficile, anche se sicuramente non meno toccante o emozionante.Oggi, per esempio, ho dato da mangiare ad una donna completamente ceca (i suoi occhi sono ricoperti da una patina bianca e un'occhio esce quasi del tutto dall'orbita) e molto spastica e contratta nelle braccia e nei piedi. Non parla inglese, non vede cio' che le sto dando da mangiare, eppure mi fa capire molto chiaramente quando non ha piu' voglia di riso ma vuole solo quella specie di patatina croccante. E guai a darle ancora del riso! E' stato bellissimo vederla prima danzare in mezzo a tutti, con dei movimenti molto limitati ma che erano perfettamente a ritmo con la musica, e poi interrompere improvvisamente il suo pranzo non appena la radio trasmetteva una canzone che le piaceva: si alzava in piedi, danzava un po' e poi, quando era stanca o aveva voglia di continuare a mangiare, si sedeva e apriva la bocca...
Questa mattina ho spalmato crema a tutto spiano, ho messo lo smalto su e piedi...si', proprio cosi', lo smalto (tanto quanto la crema) in quella casa ha un potere incredibile! Ha il potere di farle sorridere, di farle discutere animatamente su chi abbia il diritto di farsi bella per prima, di farmi entrare in comunicazione con loro... E cosi', mentre tiravo lo smalto su unghie di ogni genere, su mani e piedi a volte privi di dita o contratte dalla malattia, mi chiedevo per un attimo qual era il senso... Stavo facendo qualcosa di assolutamente superfluo, qualcosa di vanitoso e non necessario, qualcosa che sarebbe scomparso in un paio di giorni... Eppure quella crema o quello smalto da' un sollievo o una certa soddisfazione a quelle donne: e quindi che ce ne importa se bisognera' rifarlo domani, dopodomani o sempre? Non e' solo una questione di un tetto, di cibo e di vestiti: sicuramente questi beni primari sono assolutamente necessari, ma senza la cura delle persone, senza un po' di coccole a livello di abbracci, di parole o perche' no, anche di smalto, anche quei beni necessari perderebbero un po' della loro importanza.

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