martedì 4 gennaio 2011

L'inverno di Calcutta

Stanotte a Calcutta ha fatto freddo. Per andare alla messa delle 6 siamo usciti con pullover e calze. C'e' anche un certo venticello, il che non e' male perche' spazza via un po' della terribile cappa di inquinamento che grava sulla citta'. La gente si avvolge in vestiti, sciarpe e coperte, cercando di coprire anche la testa. Alcuni indossano cappelli di lana o passamontagna. Sulla strada verso la Casa Madre ho visto una signora anziana che si scaldava attorno alle ceneri di uno dei tanti fuocherelli accesi durante la notte per bruciare la spazzatura.

Certamente non e' facile per chi vive sulla strada. Ieri sera i nostri vicini hanno messo a letto i figli avvolgendoli in vari strati di vestiti. Al piu' piccolino hanno messo addosso anche una specie di telo impermeabile. Hanno trascorso buona parte della serata a scaldarsi attorno al fuoco. Un fuoco con il fumo nero, alimentato certamente con plastiche e rifiuti. A guardarli di giorno, sembrano dei magnani. Ieri sera, dopo una cena frugale anche per noi, dati i ben noti problemi intestinali, abbiamo portato loro alcuni pezzi di nan, che e' un po' il pane di queste parti. Ne prendiamo sempre un po' per cena, e quello che avanza lo distribuiamo a chi ha fame.

Durante la funzione, molte suore erano a piedi nudi. La loro condivisione con i piu' poveri tra i poveri passa anche da questi dettagli.

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